Social Media Manager inclusiva: cosa fa per il tuo brand?

Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2025
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Autrice: Chiara Lupo

Gestire i social non significa postare una foto carina e poi chiudere il profilo fino alla prossima pubblicazione. La Social Media Manager (SMM) è la professionista che trasforma una strategia in azioni concrete e risultati tangibili. Diversamente dalla Social Media Strategist, che definisce la direzione strategica, la Social Media Manager si occupa dell’operatività quotidiana.

In un ambiente luminoso, due mani impugnano uno smartphone davanti a una tastiera, rappresentando il lavoro di una social media manager.

Chi è la Social Media Manager

Come dice la parola stessa, la Social Media Manager è la regista operativa dei canali social: pubblica i contenuti, modera la community, gestisce le interazioni, pianifica il calendario editoriale e monitora le performance quotidiane. È l’anima multitasking dietro alla coerenza del brand nelle piattaforme digitali.
Questa figura garantisce una presenza social attiva e dinamica, rispondendo ai messaggi, moderando commenti e gestendo crisi o recensioni negative con sensibilità e tempestività.

Cosa fa una Social Media Manager inclusiva?

Pur essendo una figura centrale nella presenza social, la Social Media Manager non è un content creator, video maker o graphic designer (ruoli che richiedono competenze specifiche). Lavora quindi in team, coordinandosi con Social Strategist e creativi per realizzare contenuti e campagne allineate agli obiettivi aziendali.

Gestisce i contenuti

Il cuore del lavoro quotidiano del Social Media Manager è la gestione del calendario editoriale, che comprende:

  • Programmazione e pubblicazione di post, stories, reel su Instagram, Facebook, LinkedIn, TikTok.
  • Coordinamento con content creator e graphic designer per assicurare qualità e coerenza visiva.
  • Adattamento dei contenuti in base ai feedback e ai trend emergenti.

Stimola la community ad interagire

La gestione della community è un altro aspetto fondamentale: rispondere ai commenti, avviare conversazioni, stimolare interazioni e costruire relazioni durature con il pubblico. La Social Media Manager è spesso anche il punto di riferimento per la gestione di crisi, affrontando commenti critici o recensioni negative con tatto e professionalità.

Monitora i risultati

Monitorare i risultati è essenziale per capire cosa funziona e cosa no, e per ottimizzare la strategia. Il Social Media Manager utilizza strumenti di social analytics, prepara report periodici e propone aggiustamenti in tempo reale per migliorare l’efficacia delle attività social.

Rende i contenuti accessibili

La gestione professionale dei social non riguarda soltanto immagini accattivanti o testi ben scritti: significa anche garantire che i contenuti siano accessibili a chiunque, indipendentemente da abilità o strumenti di navigazione. Una Social Media Manager attenta all’accessibilità fa anche questo:

  • Scrive testi chiari e comprensibili, evitando tecnicismi inutili.
  • Aggiunge descrizioni alternative alle immagini (alt text) e si assicura che ci siano sottotitoli per i video, così da renderli fruibili anche a chi utilizza tecnologie assistive.
  • Cura la leggibilità dei post grafici, tenendo conto di problematiche come daltonismo o ipovisione.

In questo modo la Social Media Manager non solo mantiene vivo il dialogo con la community, ma si assicura che nessuno resti escluso dalla conversazione.

Promuove un linguaggio inclusivo

Accanto all’accessibilità tecnica, una Social Media Manager attenta promuove anche un linguaggio inclusivo che non escluda nessuno. Questo significa:

  • Evitare espressioni stereotipate, giudicanti o discriminatorie.
  • Scegliere parole neutre o inclusive quando ci si rivolge a comunità diverse, prestando attenzione al genere, alle abilità e alle provenienze culturali.
  • Usare esempi e riferimenti che rappresentino una pluralità di esperienze, evitando di parlare sempre e solo a un pubblico “standard”.
  • Curare tono ed empatia nei messaggi privati e nelle risposte ai commenti, per comunicare rispetto e valorizzazione delle differenze.

Un linguaggio inclusivo non è un “di più”, ma parte integrante di una gestione social moderna: contribuisce a costruire fiducia, rafforza i valori del brand e permette a più persone di sentirsi rappresentate e coinvolte.

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