L'accessibilità si può definire come la caratteristica di un prodotto, servizio o ambiente fisico di essere fruibile da chiunque, in modo diretto, senza limiti o barriere. Due esempi di accessibilità fisica possono essere l'entrata di un edificio con una rampa o una mappa tattile in braille che permette di leggere delle indicazioni. Quando viene applicata ad un sito web, un'app o un contenuto, si può definire anche "accessibilità web" o "accessibilità digitale".
Immagina di entrare in un negozio e di non riuscire a vedere i prodotti che ti interessano. O peggio, di non riuscire nemmeno a navigare tra gli scaffali. È quello che può succedere ad una persona con disabilità visive, quando un sito web non è accessibile. Gli utenti che incontrano questi ostacoli non possono interagire con i contenuti, perdendo così un’esperienza.

L'accessibilità web viene perlopiù associata a disabilità fisiche temporanee o permanenti, soprattutto visive o motorie. Questa visione è decisamente riduttiva. In realtà, l’accessibilità coinvolge un insieme molto più ampio di esigenze e situazioni.
Si parla, ad esempio, di accessibilità intergenerazionale, quando si tiene conto delle difficoltà che possono insorgere con l’età. Oppure di accessibilità cognitiva, per chi ha difficoltà di concentrazione, dislessia, disturbi dell’apprendimento o semplicemente per chi è sovraccarico di informazioni. E non va dimenticata l’accessibilità linguistica, che riguarda chi ha un livello di istruzione diverso, parla una lingua diversa o si trova a interagire con contenuti tecnici poco chiari.
Un contenuto accessibile è uno che mette chiunque nella condizione di capire, interagire e partecipare.
Per raggiungere questo obiettivo, sono stati infatti definiti 4 princìpi fondamentali, che sono alla base delle linee guida sull’accessibilità web (WCAG – Web Content Accessibility Guidelines):
Il contenuto deve essere innanzitutto percepibile dai sensi umani. Questo significa che le informazioni devono essere presentate in modo che siano fruibili da chiunque. Anche da chi ha disabilità visive, uditive o sensoriali. Esempi:
Il contenuto deve essere utilizzabile da tutti. L’interfaccia deve essere progettata in modo da essere facile da navigare e interagire senza difficoltà, da dispositivi o modalità di input (tastiere, mouse, comandi vocali) diversi. Esempi:
Il contenuto deve essere facilmente comprensibile. Il testo deve essere scritto in modo chiaro e semplice, con una struttura logica che consenta una lettura facile. Inoltre, l’interfaccia deve fornire istruzioni semplici e un feedback chiaro in caso di errori. Esempi:
Il contenuto deve essere robusto: deve funzionare bene su piattaforme, tecnologie assistive e dispositivi differenti. Questo principio implica che i contenuti siano scritti con un codice solido e compatibile con i browser e le tecnologie emergenti. Esempi:
Per garantire accessibilità e usabilità dei siti web, è fondamentale seguire le linee guida riconosciute a livello internazionale:
Questi strumenti normativi forniscono un quadro di riferimento essenziale per sviluppatori e designer, assicurando che i siti web siano conformi e realmente inclusivi.
Adottare un design accessibile non solo aumenta l’inclusività, ma può anche migliorare l’esperienza utente e, di conseguenza, la fidelizzazione dei clienti. I siti che sono facili da navigare per tutti tendono ad avere un tasso di conversione più alto, poiché ogni utente riesce a trovare rapidamente ciò che cerca.
Iniziare a rendere il tuo sito web accessibile è una scelta che dimostra impegno verso un web più equo. Se non sai da dove cominciare, contatta un esperto di accessibilità. La buona notizia? Ogni piccolo miglioramento fa una grande differenza per l'accessibilità web.
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